A me pare una questione risolvibile con la quantità di lavoro preliminare, prima di galoppare e saltare.
Breve inciso. Noi spesso dimentichiamo di quanta e quale forza è provvisto un cavallo. L'energia la prende dal cibo, l'accumula durante il riposo. Noi lo "lavoriamo" un'ora, quando tutto va bene, delle ventiquattro di una giornata. Le altre ventitré lo chiudiamo in una piccola gabbia, piccola relativamente alle sue dimensioni, chiamata box. Dove può al massimo girare su se stesso. Crediamo di farlo lavorare di più mettendolo al prato. Al prato il cavallo non lavora. Si riposa, all'aperto. Fa una breve galoppatina, poi si ferma a mangiare, se c'è l'erba. Se non c'è, come capita la maggior parte delle volte, si mette in un angolo e lì sta, aspettando di rientrare in scuderia, che è la sua casa.
Le do il seguente consiglio, da mettere in pratica subito, domani stesso. Poi mi faccia sapere com'è andata e troveremo la soluzione.
Se potesse mettere il cavallo alla corda sarebbe l'ideale. Trotto, solo trotto, energico, deciso, in avanti, per almeno un'ora. Alle due mani. Frustone in mano, tenuto basso, che segue il cavallo nel circolo. Ogni tanto chiami a sé il cavallo e controlli la respirazione. Guardi l'estremità bassa dell'ultima costola. Se fosse affrettata, rapida, lo rimetta in circolo al passo. Cinque minuti di passo dovrebbero far tornare la frequenza a valori accettabili. E' l'unico controllo che deve fare. Se sudasse (mi pare un po' grasso. E' vero?) non ha importanza. Anzi gli fa bene. Il sudore è salute, se non è quello prodotto dal nervoso o da [i]surmenage[/i]. E riprenda il trotto.
Poi monti, faccia un po' di passo a redini abbandonate (vuol dire completamente allungate, tiene la fibbia con due dita), controlli la respirazione, e si metta al trotto, senza prendere contatto con la bocca, se non con la redine della girata. Poi lasci. Oppure un contatto intermittente, per fare ogni tanto passo e alt. Trotti a lungo. Un bel trotto allegro.
Non "lavori" il cavallo con le mani e con le gambe, non cerchi piego, flessioni o altre cose del genere, o passi laterali, eccetera. Il suo scopo è solo quello di avere un cavallo che si muove senza bisogno del controllo delle redini, al passo, al trotto, al galoppo.
Faccia un alt e provi a prendere il galoppo. Parte dal passo il cavallo? Altrimenti, senza esagerare la velocità del trotto, prenda il trotto e lo faccia partire durante una girata con la redine interna e un po' di gamba esterna. Pochissima gamba. Meglio il solo schiocco della lingua. Pochissime redini. Appena può stacchi il contatto. Se il cavallo accelerasse e si mettesse sulla mano, subito passo, alt. Poi di nuovo trotto, a lungo. Riprovi una partenza. Se sta al galoppo lento o medio (300, 350 m/m) continui a galoppare, cercando di lasciare il contatto. Galoppi a lungo su un grande circolo che restringe poco per volta finché il cavallo si mette da solo al trotto, poi al passo. Ripeta. Quando lei (non il cavallo) è stanca, si metta al passo a redini abbandonate, attenda che i valori del cavallo (cuore e respirazione) tornino quasi normali e lo riporti in box.
Lei stia leggera in sella. Accorci gli staffili di uno o due buchi. Ho visto che si siede volentieri e spinge con le natiche. Al galoppo, se galopperà, stacchi le natiche dalla paletta, avanzi le spalle, perché mi pare un po' troppo dritta (anche se è la moda attuale). Vuol dire leggerezza, non di peso, che non cambia, ma d'insieme con il movimento, di fusione, quella che piace al cavallo. Non un freno al quale il cavallo si oppone anche con il proprio peso. E il suo cavallo mi pare pesi.
Ha inteso il significato del lavoro? Ci pensi. E' importante. Faccia tutto per bene.
Mi sappia dire se ha fatto questo lavoro e com'era alla fine il cavallo. Deve fare il lavoro quando ha libere davanti a sé almeno due ore.
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