mercoledì 15 gennaio 2014

Partenza al galoppo

   Tutto quello che facciamo e otteniamo dal cavallo in fatto di obbedienza, quindi di esecuzione della nostra volontà, è frutto di una serie di convenzioni, di un linguaggio convenzionale. Il cosiddetto linguaggio degli aiuti è un linguaggio convenzionale che abbiamo stabilito tra noi e il cavallo affinché ci comprenda per ottenerne l'obbedienza.

   Dal punto di vista della tecnica strettamente equestre, siccome lo scopo è di far prendere il galoppo a un cavallo il più possibile diritto, si tiene conto del seguente fatto: al galoppo destro (osservazione della locomozione) il cavallo galoppa avanzando il laterale destro rispetto al sinistro (i piedi destri si posano davanti ai piedi sinistri). Viceversa per il galoppo sinistro. Tutte le azioni che hanno il risultato di mettere, nella partenza, il laterale destro avanti rispetto al sinistro hanno come risultato la partenza sul piede destro.

  « Il che si può ottenere:

1. ritardando la spalla sinistra;
2. mettendo avanti la spalla destra;
3. abbassando l’anca sinistra;
4. sollevando l’anca destra.

Come?

1.    Una resistenza della redine sinistra diretta d’opposizione ritarda la spalla sinistra e sposta le anche verso destra;
2.    Un effetto di redine contraria destra d’opposizione davanti al garrese (o alle spalle), siccome fa rifluire peso sulla spalla sinistra, permette l’avanzamento della spalla destra mentre sposta le anche a destra;
3.    Un’azione della gamba sinistra, associata a quella della redine sinistra diretta d’opposizione, fa deviare l’anca sinistra verso destra e la stimola ad abbassarsi;
4.    L’azione della gamba destra alla cinghia attira il posteriore destro in avanti e invita l’anca destra a sollevarsi.

L’ultima azione della gamba è un effetto più che altro dell’addestramento che un effetto naturale: permette la partenza più corretta perché il cavallo prende il galoppo senza traversarsi. Ma può essere richiesta solo alla fine dell’addestramento, con cavalli abbastanza fini».

   Tutto quello che precede tra virgolette è tratto dal Manuale di equitazione della Federazione Francese di Equitazione, che è fatto, grazie al cielo, molto bene. Non è questione di stile, scuole o sistemi, sistema francese o sistema italiano o tedesco. E’ soltanto il risultato dello studio della locomozione.

   Perciò: partenza al galoppo destro con aiuti diagonali (gamba sinistra, redine destra) più facile, ma pericolo di spostare le anche a destra. Partenza con aiuti laterali (gamba destra, redine destra), con cavallo completamente addestrato (relativamente, perché può avvenire anche prima per mezzo dell’associazione per contiguità), cavallo più dritto.

    Il più o meno diritto vale naturalmente per un cavallo che si presenta davanti a una giuria nel rettangolo. Nel salto il meno non è un errore fatale. Che fa perdere una categoria.

   Ma legga il seguito.

   Nel 1892 (ne ho già scritto) il professor Gustave Le Bon, medico ed etnologo francese, psicologo, etologo ante litteram, e cavaliere, ha pubblicato un libro importante nella storia della letteratura equestre, L'équitation actuelle et ses principes, nel quale, per la prima volta, ha descritto le basi psicologiche dell'addestramento e ha dimostrato che la legge, il principio di «associazione per contiguità» è alla base di tutta l'educazione, di tutto l’addestramento del cavallo. Il principio è il seguente: «Quando più impressioni sono state prodotte simultaneamente o si sono succedute immediatamente, è sufficiente che l’una sia presente alla mente affinché anche le altre subito si presentino».

   Per spiegare in cosa consiste il principio di «associazione per contiguità» applicato al cavallo espone il caso più difficile: addestrare il cavallo a fermarsi dal trotto e dal galoppo con un colpo di frusta. Per riuscire basta toccare con la frusta il collo del cavallo e immediatamente dopo fermarlo con le redini. Si ripete l’esercizio un numero di volte sufficiente affinché il cavallo associ queste due azioni successive: colpo della frusta e alt. Dopo un numero sufficiente di ripetizioni, il solo colpo della frusta è sufficiente per fermare il cavallo.

   Lo stesso principio vale per ogni altro insegnamento.

   Perciò lei, applicando il principio sopra menzionato, può insegnare al cavallo a partire al galoppo come desidera. Forse non soffiandosi il naso perché per il cavallo è, eventualmente, solo un rumore. Ma non è escluso. Tenendo però conto che, dal punto di vista equestre, la partenza con le azioni descritte sopra è la più razionale.

1 commento:

  1. Esimio Colonnello, leggerLa e' sempre un gran piacere per me che sono un vecchio, ottantenne cavaliere con nostalgia del passato. Ancora mi sforzo di insegnare qualcosa di buono ai miei allievi cellularemuniti. E ancora leggo o rileggo i vecchi testi della mia modesta libreria. Le auguro ogni bene ed una vita lunghissima cosi da continuare per tanto tempo a trasmetterci le sue esperienze. Con affetto . Pino Taglia

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