domenica 12 gennaio 2014

Trotto Allungato

   Premetto che non discuto l'affermazione del regolamento italiano. Tutte le novità introdotte o che modificano il vecchio regolamento internazionale alla cui redazione hanno concorso il generale Decarpentry e altri grandi maestri mi lasciano interdetto.

   Sono andato a controllare. Il regolamento nazionale è la traduzione di quello internazionale della FEI. Tra l'altro la prima traduzione del regolamento internazionale in italiano, pubblicata dalla FISE nel (se non ricordo male)1975, è stata fatta, su richiesta della FISE, dal sottoscritto.

   Non posso controllare il regolamento della FEI in vigore, non lo posseggo, che fa testo in tutti i paesi del mondo in cui ci sia una federazione equestre nazionale. Nel regolamento FEI che ho tradotto e che era in circolazione in Italia, all'articolo 404. 4. 4. relativo al «Trotto allungato», era scritto: «Gli zoccoli anteriori non devono posarsi dietro la loro proiezione sul suolo», il che vuol dire che il cavallo non deve fare il passo dell'oca, passo militare. Cioè: il cavallo deve allungare l'arto anteriore e posarlo esattamente sotto il punto di massima estensione al quale è arrivato. Il regolamento non scriveva di parallelismo. Non so se il termine sia nel vigente regolamento della FEI.

   Le andature, se il cavallo è montato bene in modo che conservino la loro naturalezza, dipendono dal cavallo. Tanto è vero che il primo dei voti d'insieme che i giudici assegnano al termine della ripresa riguarda le «Andature (franchezza e regolarità)».

   E' difficile, con l'addestramento classico, modificare il rapporto nell'estensione degli arti. Sarebbe un fatto da circo equestre. Non da equitazione accademica. Un cavaliere non può, nell'equitazione classica, aumentare l'estensione degli arti anteriori in confronto all'estensione di quelli posteriori. E' il motivo per cui, per esempio, il passo spagnolo non è un'andatura classica contemplata nelle riprese della FEI. Ma è considerata un'andatura di fantasia. Andature di fantasia che, come scrive il generale Decarpentry, «modificano  le proporzioni del gioco naturale del treno anteriore e del treno posteriore».

   Mentre un cavallo esegue la ripresa, che sia elementare o il gran premio, ed esegue il trotto allungato, il giudice può giudicare se gli arti anteriori si posano sotto il punto di massima estensione degli arti senza tornare indietro, ma non riesce a giudicare, data la velocità del movimento degli arti, se anteriori e posteriori sono perfettamente paralleli.

   Se un cavallo in natura, al trotto allungato, sbraccia maggiormente con gli anteriori di quanto avanzi con i posteriori, è un suo modo che non è possibile definire un difetto di addestramento, perché così lo ha fatto la natura.

   Difficilmente il giudice potrà sanzionarlo, perché non dispone della riprova della moviola o della fotografia istantanea. Tanto è vero che nel primo regolamento della FISE, traduzione di quello internazionale, il fatto non è contemplato.

   In Kronos, poi, la differenza è talmente minima, che è proprio cercare il pelo nell'uovo. 

   Ho altre fotografie di Kronos al trotto allungato nel libro sull'olimpiade di Berlino del 1936 scritto da Gustav Rau, Die Reitkunst der Welt an den Olympischen Spielen 1936, pubblicato nel 1938.  Il cosiddetto parallelismo è perfetto.

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